martedì 28 giugno 2011

Giovanardi, ma almeno stai zitto



Sul perché Silvio Berlusconi si circondi di figuri tanto squallidi in effetti è difficile dare una risposta. Probabilmente lo fa per la sua eccessiva bontà d'animo. Prendiamo ad esempio Giovanardi: ogni volta che parla fa danni. Ma adesso sta davvero superando i limiti dello squallore. Lo sanno tutti che ad Ustica è successo qualcosa. Per Giovanardi non è successo niente.

"E' stata una bomba, non un missile". Nel 31esimo anniversario della strage di Ustica Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia e principale sostenitore della tesi che a far cadere il Dc-9 Itavia sia stato un ordigno esploso all'interno dell'aereo, piomba su Bologna e ribadisce la "sua" verità sulla tragedia. "Tutte le indagini hanno escluso che ci sia stata una battaglia nei cieli, quella sera, e dai tracciati dei 21 aerei militari che il 27 giugno del 1980 erano in volo sul Tirreno emerge che nessuno si è avvicinato all'aereo Itavia".

Scarta dunque ogni ipotesi che non sia quella della bomba. Ma chi l'ha messa quella bomba, allora? "Questo non lo so. So soltanto che tutti gli alleati e la Nato hanno risposto alle nostre richieste di documenti, soltanto la Libia non l'ha fatto. E in quel periodo storico capitava che gli aerei venissero abbattuti, pensate a Lockerbie. Furono i libici". Se il sottosegretario non si scaglia direttamente contro il paese di Gheddafi, prende di mira il Comune di Bologna: "Alfabeta politico e analfabeta istituzionale", perché si arroga "l'esclusiva della strage", che invece riguarda "tutta l'Italia". "Questa tragedia non è solo del Comune di Bologna e del Pd".


Non ha dubbi, Giovanardi. E non ne ha nemmeno Aurelio Misiti, l'ex presidente della Commissione d'inchiesta sulla strage di Ustica e ora sottosegretario ai Trasporti arrivato a Bologna assieme al collega per un convegno organizzato dal Pdl nell'anniversario della strage. "Quando abbiamo tirato su il relitto dell'aereo - ha detto - non abbiamo avuto più dubbi. Sulla carlinga non c'era traccia di esplosione di un missile, mentre era chiaro che c'era stata un'eplosiuone nel vano dei servizi igienici. La nostra perizia (quella svolta della Commissione, ndr) è l'unica completa, e la magistratura avrebbe fatto bene ad attenervisi. La causa della strage di ustica è nota, è una perdita di tempo cercarla ancora: piuttosto bisogna auspicare che si conosca chi ha messo la bomba e chi l'ha fatta mettere".

"Mi sono sentito scoraggiato", interviene Vincenzo Ruggero Manca, già vicepresidente della commissione Stragi nella XIII legislatura, "quando mi sono accorto di essere quasi l'unico parlamentare a credere nell'innocenza dell'Aeronautica. Ancora si crede che la sentenza-ordinanza del giudice Rosario priore del 1999 sia la parola fine sulla verità della strage, ma poi c'è stata la sentenza della Corte d'Assise di primo grado, il secondo, la Cassazione. Quelle sono le vere sentenze".

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