mercoledì 31 agosto 2011

Poco coraggio sulle pensioni

Devo dire che il governo sta avendo davvero poco coraggio sulle pensioni, dovrebbe aumentare l'età pensionabile per tutti, e di molto, invece i provvedimenti sono pochi e non portano ad un forte guadagno per lo stato...
Le pensioni vanno tagliate: solo in Italia si va in pensione a 50 anni per poter poi lavorare in nero fino a 70, senza pagare ne tasse ne contributi!

lunedì 29 agosto 2011

Lo scandalo Penati

pd filippo penati

Lo scandalo Penati è una bruttissima macchia per un partito di moralmente superiori, che si va ad aggiungere al recente scandalo di Alice Rosi, la porno segretaria del PD di San Miniato, la donna che manifestava per la dignità della donna e poi si faceva sodomizzare davanti ad una telecamera da un buzurro.
La cosa più esilerante? La querela minacciata da Piero "Abbiamo una banca" Fassino contro Maurizio Gasparri che ha accusato il PD di aver intascato tangenti.

Dialogo con un seguace di Nichi Vendola

Buongiono!
As-salamu 'alaykum

Da quanto tempo sei seguace di Nichi Vendola?
Praticamente da sempre sto con gli ultimi, i migranti, gli oppressi di questo capitalismo selvaggio e senza regole.

Hai mai lavorato in vita tua?
No, il lavoro è una costrizione imposta dal grande capitale internazionale, che opprime gli individui. Il lavoro è fatica!

Il lavoro è fatica

Scusa la domanda indiscreta, ma come vivi?
Vivo con i miei genitori che mi pagano un salario settimanale per le mie esigenze. Ho forti metodi di pressione proletaria per riscuotere il mio giusto salario di figlio, dopo tutto ho 39 anni e ho anche io le mie esigenze.


Nichi Vendola Islam

Cosa ne pensi dell'Islam?
Sono profondamente affascinato dall'Islam, una relione di pace, amore e libertà. Imporre la Sharia in Italia sarebbe un grande balzo per la nostra civiltà e per la libertà di tutti.

Cosa pensi dell'immigrazione?
L'immigrazione è la risorsa principale dell'Italia, perché ci arricchisce culturalmente. Questi giovani migranti talvolta sono un po' esuberanti, ma volete mettere la ricchezza che ci apportano in termini culturali?

migranti Nichi Vendola

Che ne pensi degli stupri commessi dai migranti?
E' colpa delle istituzioni, che dovrebbero promuovere luogi di incontri tra ragazze italiane e migranti, in modo tale che i migranti possano fare del sesso con le italiane senza stuprarle, così i migranti non rischiano la galera!

Che cosa ne pensi di coloro che hanno dei soldi?
Che sono dei nemici del Popolo. Andrebbero puniti.

A questo proposito, se tu avessi una casa al mare la cederesti ai poveri o allo stato?
Ma certo, la cederei a Nichi Vendola per farne un centro sociale dove accogliere prostitute, transessuali, gay, disadattati, drogati. Con una bella stanza del buco dove i drogati possono drogarsi in pace e magari delle suite dove prostitute e transessuali possano esercitare in pace il loro lavoro, magari con distributori di preservativi.

Se tu avessi una barca?
Se io avessi una barca la cederei molto volentieri, potrebbe servire agli scafisti e portare sempre più migranti in Italia.

Se tu avessi 2 biciclette, ne cederesti una ad un povero?
Ti spezzzo le mani se tocchi una delle mie biciclette, io 2 biciclette ce le ho davvero!

Nichi Vendola

sabato 27 agosto 2011

Ritratto di Susanna Camusso

Susanna Camusso


Un ritratto di Susanna Camusso, leader CGIL, che vuole distruggere quel poco che resta dell'Italia.

venerdì 26 agosto 2011

Un'epidemia di morbo di Alzheimer

Sono molto preoccupato per lo stato di salute di tanti politici e giornalisti italiani, penso che sia in atto una terrificante epidemia di morbo di Alzheimer. Infatti questi personaggi non fanno altro che ripetere il mantra secondo cui la soluzione di tutto è la lotta all'evasione fiscale. Una fesseria tanto grande non l'avevo mai sentito. Sbattiamo in galera stupratori, assasini, rapinatori, immigrati clandestini e poi pensiamo, eventualmente, a chi ha commesso una colpa veniale come quella dell'evasione fiscale. E penso che tutti quelli che possono fare un lavoro che si fa a distanza emigreranno dall'Italia.

martedì 23 agosto 2011

Sciopero generale il 6 settembre

cgil sciopero generale

La CGIL ha dichiarato un infame scipero generale per il 6 di settembre, pensate che persino gli altri sindacati, che pure non sono certo immuni di colpe e da latrocini, non aderiscono a questo sciopero. Ma che vuole la CGIL, spingere davvero l'Italia al default? Tanto i sindacalisti cadono sempre in piedi, siamo noi che lavoriamo a pagare per tutti, sempre.

lunedì 22 agosto 2011

La provocazione di Bersani

Bersani partito democratico

In un momento in cui il paese ha più che mai bisogno di unità, il prode Presidente del Partito Democratico, il partito dei moralmente superiori che annovera tra le sue file personaggi come Filippo Penati, Piero Marrazzo e Alice Rosi (la porno segretaria di San Miniato) ha pensato bene di richiedere la reintroduzione del falso in bilancio. E ha pensato bene di farlo proprio con le proposte correttive alla manovra. Francamente senza parole. Qualcuno forse dovrebbe premurarsi di ricordare a questo stolto figuro che l'Unione Sovietica non esiste più da parecchi anni.

Nostalgia dell'Unione Sovietica

Il pd ha nostalgia dell'Unione Sovietica

Il PD sembra avere una profonda nostalgia dell'Unione Sovietica, dei gulag per gli oppositori, delle fucilazioni sulla Piazza Rossa dei nemici del Popolo, della collettivizzazione dei mezzi di produzione.
Le proposte del PD sono assurde, immorali, contrarie agli interessi del ceto produttivo di questo paese, il PD si dimostra ancora una volta lontano dalla possibilità di governare concretamente.
L'Unione Sovietica a me non è mai piaciuta e non ci avrei mai vissuto. Per me l'Unione Sovietica è esattamente equivalente alla Germania Nazista, non ci sono differenze.

domenica 21 agosto 2011

Diciamo basta all'immigrazione

immigrati stupratori

Il Popolo italiano è davvero stanco di questa casta che, per difendere i suoi diritti economici, calpesta la vita di milioni di italini innocenti. La calpesta letteralmente e non stiamo parlando delle quisquiglie del ristorante gratis di Montecitorio. Stiamo parlando dei migliaia di italiani che vengono stuprati, rapinati, uccisi dai migranti che la politica nel suo complesso ha permesso di far entrare nel nostro paese. I migranti devono uscire fuori dall'Italia, tutti e subito, costi quel che costi. L'Italia agli italiani, basta allo stupro libero, basta alla pulizia etnica contro gli italiani, no all'islamizzazione forzata del nostro paese!

sabato 20 agosto 2011

La resistibile ascesa di Nichi Vendola

Nichi Vendola colui che abbraccia i nostri fratelli rom, punta diritto a imporre il suo governo, tutt'altro che democratico, sull'intero paese. Un governo che punterebbe a scardinare per sempre le basi stesse della nostra civiltà, per consegnare finalmente l'Italia ai rom e agli islamici che ne farebbero parte del loro grande Califfato. Quello che non capisco è come si concilia la durezza moralistica della sharia con la vita sessuale aperta di Nichi Vendola.

venerdì 19 agosto 2011

Bersani, di questo passo non governerai mai

bersani governo

Il segretario del PD, Bersani, continua la sua cantilena contro chi davvero lavora, autonomi e imprenditori, bloccando lo scudo fiscale e addirittura presentando una legge completamente illeggitima per tassare chi ha aderito allo scudo fiscale e addirittura ha pagato il dovuto previsto dalla legge.
Una proposta che dimostra il vero volto di questa sinistra, estremista, massimalista e demagocica, che calpesta le più elementari basi dello stato di diritto.
A quanto le proposte di fucilazione sulla piazza rossa?

giovedì 18 agosto 2011

No al contributo di solidarietà

Il contributo di solidarietà che è stato imposto nella recente manovra correttiva è francamente fuori luogo. Meglio sarebbe un innalzamento immediato e senza sconti dell'età pensionabile e un aumento dell'iva di almeno un punto percentuale.
E magari dare una bella stretta alle pensioni di invalidità, ci sono interi paesi nel Sud che paiono colpiti da un'epidamia, la maggior parte della gente vive di pensioni di invalidità. Tagliare, tagliare, tagliare, questa è la soluzione. Non aumentare le tasse, altro che!

martedì 16 agosto 2011

Nome della segretaria PD di San Miniato

Alice Rosi segretaria pd


Vedo che ricevo moltissime visite per la ricerca "nome della segretaria PD di San Miniato". Ebbene, il nome di questa donna è Alice Rosi. E non solo si è fatta sodomizzare davanti alle telecamere, ma è anche una campionessa di ipocrisia. Pensate che manifestava e si indignava per la dignità delle donne all'epoca dello scandalo Ruby. E invece le deve essere apparso molto dignitoso farsi sodomizzare pubblicamente. Misteri del PD, un partito di moralmente superiori a parole ma che nei fatti sembrano superare anche il PDL, un partito che non è certo composto da santi.

Un paese a misura di troia



L'Italia è veramente un paese a misura di troia, dove le troie stanno sugli scudi. Pensiamo a Federica Pellegrini, la donna che ha sentito il dovere di fare sesso con un altro uomo a pochi metri dal suo legittimo fidanzato, durante i recenti mondiali di nuoto.
Oppure allo scandalo di Alice Rosi, la segretaria del PD di San Miniato che ha pensato bene di farsi sodomizzare a favore delle telecamere per un film porno amatoriale della serie "Gente Qualunque".
O ancora, a Ruby la troia, la ragazza che è rapidamente passata dal bung bunga di Silvio Berlusconi ai privè delle discoteche più in.
E in questo elenco di italiche troie faccio rientrare anche l'ex governatore del Lazio Piero Marrazzo, dopo tutto quello che si faceva fare dai transessuali (che pagava anche profumatamente) lo fa rientrare a pieno nella categoria delle troie.

lunedì 15 agosto 2011

Piero Marrazzo e la passione per i transessuali

Piero Marrazzo e il sesso transessuale

Il più grande scandalo sessuale dell'Italia repubblica: la passione per i transessuali di Piero Marrazzo, moralmente superiore democratico presidente della Regione Lazio.
Adesso Piero Marrazzo torna a parlare, forse prima non poteva perché aveva lancinanti dolori all'ano dovuti alle sodomizzazioni a cui si sottoponeva da parte dei suddetti transessuali.

L'ex governatore del Lazio due anni dopo si racconta. Lo scandalo, le dimissioni, la solitudine. Una confessione: "Ho sbagliato per fragilità, chiedo scusa. Un uomo pubblico deve controllare le sue debolezze". E poi: "Non ero drogato né omosessuale. Ma ricattabile sì. Perché i trans? Sono donne all'ennesima potenza, rassicuranti"
di CONCITA DE GREGORIO

Piero Marrazzo
NEL CORSO di questa intervista, iniziata la sera del primo turno delle amministrative di maggio con le proiezioni che continuamente irrompevano dai cellulari e finita ad agosto a Monterano, borgo abbandonato dove è nata una quercia dentro una chiesa disegnata dal Bernini, Piero Marrazzo ha detto ventiquattro volte "perché io sono il figlio di Joe Marrazzo".

L'ultima volta - era il giorno del congedo di Paolo Ruffini dall'azienda - lo ha detto a proposito della Rai: "Perché io sono entrato per la prima volta alla Rai da bambino per mano a mio padre". Nei primi due incontri, segnati dalla sua estrema diffidenza e in definitiva dal tentativo reciproco di capire se saremmo riusciti a parlare della "cosa", ha raccontato solo della sua famiglia.

Del padre, del padre e poi ancora del padre, per ore. Della madre americana, la cui vita è un romanzo. Delle figlie ragazze, i loro studi. Con grandissima prudenza della moglie Roberta, "certo che la amo ancora, come sempre". In ultimo della loro figlia bambina. Il secondo incontro è finito così, con una lunga pausa alla domanda "come ha raccontato quello che è successo a sua figlia di dieci anni?". Dopo un paio di minuti ha risposto: "Le ho detto che papà è andato alla festa sbagliata". Poi due mesi di silenzio, come se quella frase fosse stato tutto quel che c'era da dire.

Al suo ritorno da un viaggio in Armenia - ha ricominciato a girare documentari per la Rai - ci siamo incontrati
di nuovo. Grotta romana di Stigliano, il luogo dove i soldati feriti andavano a recuperare le forze e a curarsi. Catacombe da cui si esce risorti. "Magari funziona", sorride. Una settimana prima otto persone, tra cui tre carabinieri, erano state rinviate a giudizio per tentata estorsione ai suoi danni.

Soddisfatto?
"Come potrei essere soddisfatto? Sono due anni che vivo solo, che non parlo di questo con nessuno, che provo a ritrovare il bandolo della vita. Sono il figlio di Joe Marrazzo, ce la farò. Ce l'ho fatta già. Ma la soddisfazione, mi creda, in questa storia non è contemplata".

Un paio d'ore più tardi ne abbiamo parlato. Avrei solo sei o sette domande, gli ho detto. Cos'è successo davvero quella sera, perché, cosa non si perdona, a chi attribuisce le responsabilità, cosa le è successo nella vita politica e privata in quei mesi, come pensa il futuro, se la politica la tenta ancora o se è una storia finita. Va bene? "Va bene. Ma solo perché in cima o in coda a queste domande c'è una sola cosa che sento di dover dire. Pubblicamente, alle persone che si sono fidate di me".

Che cosa?
"Che ho sbagliato. Ho fatto un errore. Di questo errore voglio chiedere scusa. Ho sbagliato, scusatemi. Ecco. Solo questo".

Sono passati più di due anni da quel giorno. L'errore è stato andare in via Gradoli, andarci con l'auto di servizio, assumere droga, fidarsi della persona sbagliata, non aver capito, non averlo detto a chi avrebbe potuto, non aver denunciato il ricatto? Di quale errore parla?
"Un errore più grande di tutti questi. Una mia fragilità di fondo, un bisogno privato e così difficile da spiegare, una mia debolezza. Un uomo che assume un incarico pubblico non può avere debolezze. Le deve controllare. Per questo mi sono dimesso, per quanto fossi vittima di un reato come oggi quei rinvii a giudizio dicono. Vittima, non colpevole. Ma l'aspetto giudiziario è secondario: so di non aver commesso reati, di non aver violato alcuna legge. Umanamente però, nei confronti della mia famiglia, e politicamente, verso i miei elettori e la comunità che governavo, ho sbagliato. Così mi sono dimesso".

È andato a far visita a una persona per motivi privati con l'auto di servizio.
"È vero. È stata in molti anni la prima volta che è successo. Avevo sempre usato la mia macchina. Quel giorno ero confuso, stanco, ho avuto un impulso di andare lì subito. Un impulso, ecco un errore grave. C'erano anche ragioni di sicurezza: non avrei mai dovuto muovermi da solo - secondo le regole - e ogni volta che lo facevo era complicatissimo. Quel giorno non ho avuto l'energia di allestire un meccanismo complicato. Ero stanco, volevo andare lì e dimenticare il resto. Ho fatto parcheggiare lontano, ma certo questo non scusa. È stata la prima volta, e naturalmente l'ultima".

C'era della droga nella stanza.
"Non faccio uso di droghe. Mi sarà successo tre o quattro volte nella vita, a distanza di molti anni. Da ragazzo, un paio. Un paio da adulto. Sono pronto a fare l'analisi del capello per dimostrarlo. So che non è un argomento, ma sono certo che moltissimi "insospettabili", anche tra gli attuali miei censori, non potrebbero dire altrettanto. Quel giorno è successo: anche in questo ho sbagliato. Penso al messaggio devastante che ho mandato, soprattutto ai più giovani".

Vedeva abitualmente quella persona? Era come si è scritto "la sua fidanzata"?
"Assolutamente no. Per anni non ho visto nessuno. Mi era capitato in passato di avere rapporti con prostitute, come a volte agli uomini accade - specie se oberati dal dovere di essere all'altezza delle aspettative, pubbliche e private. Ho fatto un intenso lavoro terapeutico in questi anni per capire. Intendo capire le ragioni del mio comportamento".

Un lavoro di analisi?
"Sì. Ho provato a capire attraverso l'analisi, e la parola e l'ascolto, che cosa mi fosse davvero accaduto. Credo di dovere alla terapia molte delle risposte".

Diceva della fatica di essere all'altezza delle aspettative.
"So che non è bello da sentire e non è facile da dirsi, ma una prostituta è molto rassicurante. È una presenza accogliente che non giudica. I transessuali sono donne all'ennesima potenza, esercitano una capacità di accudimento straordinaria. Mi sono avvicinato per questo a loro. È, tra i rapporti mercenari, la relazione più riposante. Mi scuso per quel che sto dicendo, ne avverto gli aspetti moralmente condannabili, ma è così. Un riposo. Avevo bisogno di suonare a quella porta, ogni tanto, e che quella porta si aprisse".

Non c'entra l'omosessualità? Ricorda la battuta del presidente del Consiglio: almeno a me piacciono le donne? Se fosse, lo direbbe?
"La ricordo. Io non sono omosessuale. Non ne faccio un vanto, ma non lo sono. È così. Ho amato solo donne. Moltissimo, e con frequente reciprocità. Dai transessuali cercavo un sollievo legato alla loro femminilità. Il fatto che abbiano attributi maschili è irrilevante nel rapporto, almeno nel mio caso. Non importa, non c'è scambio su quel piano. È il loro comportamento, non la loro fisicità, quello che le rende desiderabili. Ma temo che ogni parola possa suonare come una giustificazione: non è quello che voglio. Quando sei padre le scelte in questo ambito, giuste o sbagliate che siano, se date in pasto alla pubblica opinione fanno male non a te ma ai tuoi figli. È questo che non mi perdonerò mai".

Lei aveva un appuntamento in via Gradoli quella sera?
"Non esattamente. Sono andato per suonare alla porta. Il desiderio è questo: suoni alla porta, e si apre. Poi riposi".

E se l'appartamento fosse stato occupato da altri?
"Sarei andato via".

Un rischio enorme.
"In effetti".

E come spiega allora la trappola. L'orchestrazione, la cocaina, il video?
"Aspettavano che arrivassi. Era successo altre volte. È un giro così. Ho saputo nei mesi successivi che quei cosiddetti rappresentanti dell'ordine erano coinvolti in molti altri episodi. Un sistema. Avrei dovuto accorgermene ma le difese, come le ho spiegato, in quei momenti sono molto basse. Non dimentichi, comunque, che nel mio caso è scattata l'azione giudiziaria solo perché io ho denunciato i fatti. È il nodo centrale: tutto è avvenuto perché ho denunciato, testimoniato. Se non l'avessi fatto nulla sarebbe emerso".

Quanto le costava tutto questo? Come poteva disporre di tanto denaro?
"Sono stato per molti anni un professionista affermato. Non ho accettato la candidatura per motivi economici, sono abituato a vivere del mio. Quello che ho guadagnato è frutto del mio lavoro, ho speso solo soldi miei".

Due persone sono morte: Brenda e il pusher Cafasso. Si è parlato della mano dei Servizi segreti. Si è detto che gli appartamenti di via Gradoli fossero controllati dai servizi.
"L'idea che mi sono fatto è che la dietrologia non aiuta mai a capire. C'è un'inchiesta in corso, bisogna aspettare. I giornali non sempre hanno aiutato la ricerca e la comprensione dei fatti, in questa vicenda. Ho letto in prima pagina sul Corriere un'intervista sulla morte di Brenda che non avevo mai rilasciato".

Quel video girava da mesi.
"Sì, ma nessuno mi stava ricattando. Io l'ho saputo dopo. Ho ricevuto una sola telefonata, non personalmente tra l'altro, molto ambigua. Non ho dato risposta. Non c'era un tentativo di estorsione in corso: se ci fosse stato, le assicuro, lo avrei denunciato mesi prima. Cosa sarebbe cambiato?".

La sua ricandidatura alla Regione, per esempio.
"Non mi sarei mai ricandidato sapendo di essere sotto ricatto. Difatti non è avvenuto".

Berlusconi l'ha avvertita dell'esistenza del video.
"Sì, era il 19 ottobre del 2009".

Cosa le ha detto? Come mai aveva il video?
"Mi ha detto che lo aveva avuto da uno dei suoi giornali a cui era stato offerto. Si è proposto di aiutarmi".

E lei cos'ha pensato? Che volesse aiutarla o tenerla sotto scacco?
"Ho pensato solo che non potevo restare in una posizione di tanta debolezza. Che comunque quella telefonata segnava uno spartiacque. Che non avrei più potuto fare il mio lavoro con la stessa autonomia, responsabilità, libertà. È stato l'inizio della mia decisione di parlare. C'è voluto un po' di tempo, dovevo prima dirlo in famiglia".

Sua moglie non sapeva niente delle sue abitudini, neppure di quelle remote, precedenti al vostro incontro?
"Lei cosa pensa?".

Immagino sia un no. Non ha mai pensato di parlargliene?
"No. Anche questo è stato un errore, di cui non so più come chiederle scusa. Ma è molto complicato, è qualcosa che riguarda davvero le nostre vite private".

Oggi siete separati.
"Purtroppo sì. Sono stati mesi molto duri per lei. Un giorno è persino uscito un articolo di giornale in cui si diceva che ricevevo una transessuale in Regione. Non era vero, non è vero, non l'ho fatto né l'avrei fatto mai. Questa persona è stata probabilmente indotta a dirlo in un tentativo orchestrato da altri di screditarmi anche sul piano della condotta pubblica. Un piano su cui so di non avere macchie. Quando sono andato in Procura a rendere dichiarazioni spontanee sull'episodio mi hanno detto: non c'è alcuna deposizione in proposito, non può dichiarare sul niente".

Lei dice di non avere macchie sul piano della conduzione della Regione. Nei mesi in cui si immaginava che a qualcuno convenisse tenerla sotto ricatto, però, si è molto parlato di alcune sue indulgenze in materia di sanità. Si diceva che Angelucci venisse in Regione in tuta da ginnastica, come fosse a casa sua la domenica, e che la trattasse da padrone.
"Veniva in tuta, è vero. Era un suo problema, non un mio problema. Lo facevo sedere, lo ascoltavo, e poi gli dicevo di no. Ho detto molti no, parlano gli atti per me. La sfido a trovare una singola carta che dimostri un mio trattamento di favore verso gli Angelucci. Non esiste. Al contrario, vedrà. Ho toccato interessi molto consistenti, e non solo a danno dell'imprenditore che lei nomina. La sanità è un territorio esteso, gli interessi sono trasversali. E poi c'è stata la tutela dell'ambiente nelle zone del basso Lazio, gli appetiti dell'edilizia sui parchi, il racket dei rifiuti. A Fondi ho commissariato il mercato ortofrutticolo inquinato dalla camorra e ho fatto saltare le speculazioni urbanistiche intorno al lago dichiarandolo "monumento naturale". Su questo ci sarebbe molto da dire. Ho scontato un isolamento ed un'ostilità assolute, dopo. Bipartisan, si dice in politica".

Si è sentito isolato anche a sinistra?
"Cambiano i caratteri, le modalità private di relazione fra persone. Alcuni sono stati più cortesi e compassionevoli, anche questo può essere umiliante, altri più sferzanti. In sostanza hanno tutti concordato sulla straordinaria opportunità che offriva la mia uscita di scena. Circolavano sondaggi che mostravano come avrei vinto comunque le elezioni. Non me ne sono curato, sono andato via. Avevo sbagliato. Che io sparissi dalla scena pubblica in quel momento - Polverini era la candidata di Fini, ricorda? - faceva comodo e piacere a molti non solo sul piano locale. In ogni caso avevo davvero altro a cui pensare. Per un mese intero sono stato in un convento".

Era Montecassino, da dove ha scritto la lettera al Papa?
"Non ho scritto al Papa. Dopo qualche giorno a Montecassino, e ancora oggi sono grato al Padre Abate e alla comunità monastica per come mi hanno accolto, ho sentito il bisogno di scrivere al cardinal Bertone per spiegare i motivi che mi avevano spinto a chiedere ospitalità. Non erano giorni facili, sapevo quale disagio potevo causare. Il senso di quella lettera era "la mia vita riparte da qui". Ricordo le parole "non posso che sedermi all'ultimo banco". A Montecassino ho ripreso in mano due libri, le confessioni di Sant'Agostino e l'autobiografia di Simenon. Il primo mi ha aiutato a capire che se hai conosciuto il male non devi più nasconderti, devi continuare a guardarlo in faccia. Nella vita di Simenon mi interessava il tema dei sensi di colpa di un padre. Ecco, sono ripartito da questo".

E oggi, che cosa pensa? Tornerebbe in politica? Se ne parla molto.
"Lo so, lo so. So che molti lo temono, anche fra gli "amici". Ho conservato un rapporto straordinario con le persone, con la gente per strada. Mi chiedono sempre, anche stasera - ha visto? - presidente, quando torna? Le persone comuni capiscono benissimo le vicende della vita, sanno distinguere, sanno giudicare e trarre le conseguenze. Sanno anche perdonare, se la colpa è una debolezza e non una frode ai loro danni. Ne sono sicuro, lo so perché lo vedo. La distanza di questa politica dalla vita reale è diventata il vero problema del paese. Hanno paura - tutti, nelle loro blindate stanze - di tutto ciò che è autentico, anche nell'errore. La popolarità, il consenso di chi non sia manovrabile, ricattabile è per loro un pericolo tremendo. È la misura del loro limite. Quelli che si comportano come se avessero un mandato a vita per rappresentare gli altri sono uno dei problemi della nostra politica. Chi governa deve essere chiamato a farlo dai cittadini ed avere la loro fiducia. Parlare di liste civiche, dei protagonismi di questo o quel personaggio in un momento di crisi come questo mi sembra fuori luogo, miope e presuntuoso insieme. Detto questo: da uomo pubblico non ci si dimette".

In che senso?
"Lasci l'incarico, ma non lasci mai il carico di responsabilità che hai agli occhi degli altri. L'ho capito a mie spese. Un giorno Enrico Mentana, col quale avevo lavorato al Tg2, mi ha detto: Piero, è inutile girarci intorno. Ogni uomo pubblico viene ricordato per un episodio e tu sai che lo scandalo è entrato nella memoria collettiva per sempre. È vero, e ho apprezzato la sua franchezza, ma sentivo che c'era qualcosa di più. C'è la vita di un uomo, la vita prima e la vita dopo. Questo la memoria collettiva, per quanto impietosa, non può cancellarlo".

Lei era ricattabile, mi pare che questo resti il punto.
"Ero ricattabile, sì. Infatti è andata com'è andata. Però vorrei che si ricordasse sempre che mi sono dimesso, che era una debolezza privata, che non ho fatto torto a nessuno se non alla mia famiglia. Che la corruzione era in chi avrebbe dovuto proteggerci e non credo alle "mele marce", non posso credere che nessuno vedesse e sapesse tra chi comandava quel nucleo criminale. Che gli interessi enormi che ho toccato sono ancora tutti lì, che le vicende umane sono state devastanti per molti e letali per alcuni. Ma io sono il figlio di Joe Marrazzo, mio padre lo voleva morto la mafia. Ho sbagliato e chiedo scusa, lo chiederei a lui prima che agli altri se fosse qui. Per il futuro vedremo, nessuno di noi può darselo da solo. Sconto il mio errore come è giusto. La vita è davanti".

sabato 13 agosto 2011

Lotta all'evasione fiscale? No grazie

Il PD ha davvero stufato con questa storia della lotta all'evasione fiscale, non si rendono conto che se non la smettono di additare autonomi e imprenditori come nemici del Popolo, da fucilare sulla piazza Rossa, la gente che lavora abbandonerà l'Italia e tutto quello che rimarrà nel nostro Paese saranno una massa di nullafacenti, sindacalisti e migranti addetti al saccheggio continuo e allo stupro.

Non passa la patrimoniale

La manovra appena varata contiene un aspetto positivo, il fatto che la patrimoniale non sia passata, ma anche tanti negativi. Da una parte si impone un assurdo contributo di solidarietà agli autonomi che guadagnano più di 50.000 euro, dall'altra non si fa la riforma draconiana delle pensioni che sarebbe l'unico modo per salvare l'Italia. Silvio Berlusconi ha il cuore che sanguina perché ha dovuto piegarsi al dicktat dei sindacati, che gli avrebbero rivoltato contro l'Italia se avesse osato toccare le pensioni. Ormai penso non ci sia molta speranza, chi è produttivo, lavora e ha soldi dovrebbe cominciare a pensare a lasciare l'Italia. Che affondi, con i suoi sindacati e i suoi pensionati giovanissimi.

venerdì 12 agosto 2011

Tagliare le pensioni

Se si vuole riportare in equilibrio il bilancio statale c'è solo un modo per farlo senza deprimere ulteriormente l'economia: aumentare l'età pensionabile. Se si dicesse che per andare in pensione ci vogliono almeno 65 anni (meglio sarebbe 67) per tutti, senza eccezioni e privilegi, allora sì che le cose andrebbero diversamente. Uomini e donne, operai e impiegati, fatto salvo il diritto per chi è in salute di continuare a lavorare a suo piacimento, senza pagare contributi ma anche senza ricevere la pensione.
Questo è il provvedimento in grado di salvare il nostro paese dal default. Peccato che i sindacati non lasceranno mai che il Governo lo metta in atto.

giovedì 11 agosto 2011

Lo strano percorso della patrimoniale


La patrimoniale, purtroppo, avanza. Il suo è uno strano percorso, basato su salti in avanti e arretramenti, ma purtroppo le forze sane di questo paese non riescono proprio a fermare la sua avanzata.
Se patrimoniale ci sarà, allora sarà la dimostrazione che questo Paese è marcio e che non merita di essere salvato. Sarà il segnale per coloro che mandano avanti la baracca che conviene trasferirsi in Austria o Svizzera per chi si occupa di manifattura, magari ai Caraibi per chi fa servizi dematerializzati.
E non sto dicendo di trasfere l'attività produttiva, ma di trasferirsi fisicamente. Qui in Italia rimangono i sindacati, i pensionati e la casta politica della sinistra.

mercoledì 10 agosto 2011

No alla patrimoniale



La patrimoniale è una tassa illeggittima, immorale e ingiusta. Se giustamente si deve arrivare al pareggio di bilancio, allora si taglino gli sprechi, la spesa sociale, le pensioni ma si lasci in pace la gente che lavora davvero e che è costretta già da ora a pagare fior di tasse. E si lascino in pace i proprietari di appartamenti. Andiamo invece a scovare i privilegi dei sindacati, i finanziamenti ai patronati, i sindacalisti che non lavorano...questi si che sarebbero privilegi da tagliare, altro che casta!

martedì 9 agosto 2011

Speculare sul forex



Si parla in questi giorni di speculatori sul forex, quelli che stanno mettendo sottosopra il mercato internazionale delle valute. Magari la gente se li immagina in un villa ai Caraibi, invece ormai la speculazione è a portata di tutti, so di ragazzini di 18 anni che speculano sul forex dal loro pc di casa e che guadagnano un sacco di soldi. La speculazione ormai è aperta a tutti, persino sulle materie prime. Sta ai singoli, in fondo, decidere se approfittare della speculazione e mettersi a fare soldi, con il forex, le materie prime, le opzioni, o subire la speculazione pagandone il conto.

Le colpe storiche della situazione italiana

Non si può incolpare Berlusconi o Tremonti della difficilissima situazione attuale del nostro Paese. E non si può incolpare nemmeno la crisi. La colpa è dell'immenso debito pubblico accumulato dal centrosinistra al potere in Italia negli anni 70 e 80. Il debito pubblico italiano è davvero mostruoso, fuori da ogni controllo. E' questo il problema che ci condanna ad un defalut quasi certo. Le generazioni che hanno vissuto largamente al di sopra delle proprie possibilità dovrebbero pagare il conto, magari con una bella riforma delle pensioni che aumenti l'età pensionabile.

martedì 2 agosto 2011

Penati: 11.000 euro in contanti in casa sua

Il democratico e moralmente superiore Penati ha preso tangenti, questo ci dicono le inchieste. E non solo ha preso tangenti, ma gli hanno trovato 11.000 euro in casa. Un bruttissimo colpo dal punto di vista morale per il PD. Tedesco, è inutile nasconderlo, più che un democratico è un ex socialista, quindi il fatto che rubasse a man bassa non desta nessun tipo di meraviglia (sarebbe stato strano il contrario). Penati, invece, è un democratico purosangue, quindi il fatto che rubi è una notizia, una notizia che mina il mito della superiorità morale del PD, già scosso alle fondamenta dallo scandalo della porno segretaria di San Miniato.

lunedì 1 agosto 2011

Giuseppe D'Avanzo era un nemico di Berlusconi



Ora tutti a piangere e a sciogliersi in lodi sperticate per Giuseppe D'Avanzo, il giornalista di Repubblica morto l'altro giorno. Ma ricordiamoci che era uno sciacallo, sempre pronto a parlare male di Silvio Berlusconi e del nostro amato Paese, sempre pronto con le sue inchieste a mettere in evidenza i suoi punti di deboli. Visto che è morto, la cosa che gli possiamo concedere è l'oblio.