giovedì 1 settembre 2011
Islam italiano
Per Nichi Vendola e i suoi seguaci l'immigrazione islamica è la più grande risorsa dell'Italia. Io, sinceramente, non la penso così. Oggi voglio pubblicare un bell'articolo, tratto da Repubblica, che tratteggia un garbato quadretto di vita familiare islamica. Una ragazzina viene frustata a sangue e torturata dal padre. Io non voglio che l'Italia diventi così.
Il padre arrestato per maltrattamenti, la madre denunciata: è finito così, grazie all'intervento dei carabinieri, l'incubo di una ragazza marocchina diciassettenne, residente da una decina d'anni con la famiglia in un paesino della provincia di Pesaro Urbino. La giovane veniva frustata con un filo elettrico e segregata dal padre perché aveva comportamenti troppo "occidentali", compresa una relazione sentimentale con un connazionale sfociata nel primo rapporto sessuale.
Le prime tensioni in famiglia erano scattate con l'inizio dell'adolescenza e la passione per vestiti e comportamenti all'occidentale. Un paio d'anni fa, con l'inizio della storia d'amore con il ragazzo marocchino, comincia un vero e proprio calvario di insulti, mortificazioni e infine violenze. Chiusa nella camera del fratellino, la ragazza viene presa a schiaffi e pugni dal padre, che usa un filo elettrico come frusta anche per punirla se marina la scuola. Quando il padre apprende dei primi contatti fisici della figlia con il giovane, inizia a segregarla in soffitta.
Venerdì scorso l'uomo è stato fermato dai carabinieri al culmine di una escalation di violenza: tornato a casa vede la figlia con una maglietta a maniche corte, la prende per i capelli e la sbatte contro una parete, lei fugge, rincorsa dal padre a piedi e poi in auto. Poi la giovane torna in casa, mentre il padre è fuori: insultata dalla madre, si rifugia proprio nella soffitta. Il padre sfonda la porta e la ragazza minaccia di gettarsi dalla finestra.
A quel punto alcuni vicini danno l'allarme e arrivano i carabinieri, che convincono la ragazza a desistere dai suoi propositi suicidi e fanno tornare dentro il padre. Sembrava una lite in famiglia come tante, ma dopo avere ascoltato il racconto della ragazza, i carabinieri perquisiscono l'abitazione e trovano il filo elettrico nascosto tra alcuni abiti in camera da letto. Dopo avere raccolto altri elementi di riscontro, scattano le manette per l'uomo.
L'Osservatorio dei Minori parla di un "crimine contro l'umanità" e invoca "un punizione esemplare". Il padre ora è ai domiciliari, dopo tre giorni nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro. La diciassettenne è in comunità.
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