lunedì 31 gennaio 2011
Terrorismo e migranti
Tre migranti sono stati arrestati in Calabria perché erano terroristi islamici: forse dovremmo ripensare la nostra iper - lassista politica dell'emigrazione e iniziare a chiudere i confini soprattutto a chi approfitta della nostra ospitalità per uccidere, stuprare, organizzare azioni terroristiche sicuro dell'impunità che il bravo giudici di sinistra concede sempre al migrante, qualunque sia la sua colpa! Dopo tutto il migrante fa una vita difficile, magari è stato violentato da piccolo ecco perché sente fortissimo e impellente il desiderio di violentare donne italiane a ripetizione. E pensate che questa gente andrà al potere se vince Nichi Vendola, sarà stupro e terrorismo di stato.
domenica 30 gennaio 2011
La sinistra non pensa all'Italia e all'economia
La sinistra, nel suo crudele attacco a Silvio Berlusconi, non pensa mai all'economia italiana, ai tanti italiani che soffrono la crisi, al forex, al debito pubblico. Pensa solo a scalare il potere, a metterlo in quel posto agli italiani (e con Nichi Vendola al potere rischiamo che la cosa non sia solo metaforica).
sabato 29 gennaio 2011
Se vince Nichi Vendola....
venerdì 28 gennaio 2011
Ilda Boccassini: le dieci bugie
Ilda Boccassini si è sempre presentata come irreprensibile difensore dell'ordine etico. Invece vengono fuori vicende a dir poco disgustose, a sfondo sessuale per intenderci, in cui è coinvolto anche un estremista comunista, di lotta continua. Ovviamente la magistratura amica l'ha difesa e il CSM l'ha assolta. Ma dal punto di visto etico si tratta di una macchia indelebile. Con che coraggio questa "donna" si metta poi a sindacare sui comportamente privati di Silvio Berlusconi io non lo so.
giovedì 27 gennaio 2011
Le fandonie di Repubblica
Repubblica è ormai l'unico partito di opposizione, insieme a Magistratura Democratica, che è presente in Italia vista l'assoluta debolezza del Partito Democratico, la facile corrutibilità del cosiddetto Terzo Polo e l'evidente inutilità di Nichi Vendola.
E Repubblica ha preso ad attaccare il Presidente Berlusconi prendendo come scusa la sua frequentazione con donne belle e disponibili. Non capisce, Repubblica, che la stragrande maggioranza degli italiani stanno invidiando e ammirando Berlusconi per avere a disposizione tante bellissime e giovani donne. Ma queste cose la sinistra non le capisce, gli uomini di sinistra non si eccitano all'idea di fare l'amore con una bella donna, si eccitano al pensiero della propria moglie che li tradisce.
Per dimostrare quanto sono stupidi quelli di Repubblica pubblico quelle che loro chiamano le 10 bugie di Berlusconi. Ma attente, sinistra cara, un giorno qualcuno potrebbe pubblicare le 10 bugie di Nichi Vendola, a partire dalle sue dichiarazioni sulla sessualità dei bambini quando era responsabile dei giovani del Partito Comunista Italiano.
1. "Non ho minacciato nessuno"
Dice il premier: "Vi leggo le risposte del funzionario al pubblico ministero dove descrive la mia telefonata: "L'addetto alla sicurezza mi disse: dottore, le passo il presidente del Consiglio perché c'è un problema. Subito dopo il presidente del Consiglio mi ha detto che vi era in questura una ragazza di origine nord africana che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che un consigliere regionale, la signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. La telefonata finì così". Ma vi pare che questa possa essere considerata una telefonata di minaccia?".
Berlusconi sa di mentire perché non ci fu una sola telefonata con il capo di gabinetto. Come si legge nell'invito a comparire il funzionario riceve ripetute e "ulteriori chiamate dalla presidenza del Consiglio" (la procura ha escluso tutti i contatti telefonici di Berlusconi e non è ancora pubblico il numero esatto). Devono essere state così urgenti e incombenti da consigliare al capo di gabinetto di telefonare 24 volte al funzionario di servizio, al suo diretto superiore, al questore. La prima telefonata è delle 00.02.21, l'ultima addirittura delle 6.47.14. Non importa se il capo di gabinetto abbia o meno avvertito "una minaccia" nelle parole del presidente. E' indiscutibile che il funzionario si dà molto da fare. L'esito è l'affidamento di Ruby, di fatto, a una prostituta, Michele Coincecao, eventualità che il pubblico ministero per i minori, Anna Maria Fiorillo, aveva escluso. Questo è il risultato della pressione di Berlusconi: la polizia non rispetta le disposizioni del magistrato.
2. "Non ho fatto sesso con Ruby"
Dice il premier: "Mi si contestano rapporti sessuali con una ragazza minore di 18 anni, Ruby. Questa ragazza ha dichiarato agli avvocati e mille volte a tutti i giornali italiani e stranieri che mai e poi mai ha avuto rapporti sessuali con me".
E' utile ricordare come Ruby sia stata "avvicinata" dagli avvocati, da quali avvocati, in quale occasione. E' il 6 ottobre 2010, Ruby deve incontrare il suo avvocato non quello di oggi (Massimo Di Noja) che sarà nominato soltanto il 29 ottobre, ma Luca Giuliante, difensore anche di Lele Mora. Ruby raggiunge lo studio del legale accompagnata da un amico Luca Risso. Risso, via sms, fa a una sua amica il resoconto di quel che accade. Sono utili cinque messaggi. 1. "Sono nel mezzo di un interrogatorio allucinante... Ti racconterò, ma è pazzesco!". 2. "E' sempre peggio quando ti racconterò (se potrò...). 3. L'amica scrive: "Perché stanno interrogando Ruby?". 4. Scrive Risso: "C'è Lele (Mora), l'avv., Ruby, un emissario di Lui. Una che verbalizza. Sono qui perché pensano che io sappia tutto". 5. "Sono ancora qua. Ora sono sceso a fare due passi. Lei è su, che si sono fermati un attimino perché siamo alla scene hard con il pr... con la persona". Da queste informazioni si deducono un paio di scene. Ruby è stata protagonista di "scene hard" con il presidente. Lele Mora, un inviato di Berlusconi e l'avvocato Giuliante la "interrogano" per conoscere che cosa ha raccontato ai pubblici ministeri. E' un vero e proprio debriefing che può consentire di conoscere le accuse, prevedere le mosse dei pubblici ministeri, ribaltare i ricordi della ragazza con la dichiarazione giurata che oggi Berlusconi sventola. Inutilmente perché appare più il frutto o di una violenza morale o di una corruzione, se si prende per buono quel che Ruby dice al padre: "Sono con l'avvocato, Silvio gli ha detto: dille che la pagherò il prezzo che lei vuole. L'importante è che chiuda la bocca". E' il 26 ottobre 2010.
3. "Anche Ruby mi scagiona"
Dice il premier: "Vi leggo quello che ha detto la stessa Ruby in una dichiarazione firmata e autenticata dai suoi avvocati: "Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto sessuale con l'onorevole Silvio Berlusconi. Nessuno, né l'onorevole Berlusconi né altre persone, mi ha mai prospettato la possibilità di ottenere denari o altre utilità in cambio di una disponibilità ad avere rapporti di carattere sessuale con l'on. Silvio Berlusconi. Posso aggiungere che, invece, ho ricevuto da lui, come forma di aiuto, vista la mia particolare situazione di difficoltà, una somma di denaro. Quando ho conosciuto l'on. Berlusconi, gli ho illustrato la mia condizione personale e famigliare nei seguenti termini: gli ho detto di avere 24 anni, di essere di nazionalità egiziana (non marocchina), di essere originaria di una famiglia di alto livello sociale, in particolare di essere figlia di una nota cantante egiziana. Gli ho detto anche di trovarmi in difficoltà per essere stata ripudiata dalla mia famiglia di origine dopo che mi ero convertita al cattolicesimo". Ecco perché vorrei fare il processo subito, con queste prove inconfutabili, ma con giudici super partes.
Più che inconfutabili, queste fonti di prova appaiono insincere. Abbiamo visto in quale clima e dinanzi a quali attori nasca lalettera di Ruby che assolve Berlusconi. La favola poteva essere congegnata meglio. Anche a dimenticare quelle "scene hard", ci sono almeno alcune rilevanti condizioni che la scompaginano e dicono quanto Berlusconi non racconti la verità. Il premier sapeva della minore età di Ruby e non ha mai creduto che fosse di "una famiglia di alto livello sociale" perché è Emilio Fede che la scrutina in un concorso di bellezza in Sicilia nel 2009. Il giornalista sa che è una "sbandata". C'è un video che lo mostra quando, in quell'occasione, dice: "C'è una ragazza di 13 anni, se non sbaglio egiziana, mi sono commosso, ho solidarizzato (perché) la ragazza non ha più i suoi genitori... ". Per "solidarietà", Fede indirizza la teenager da Lele Mora che la "svezza" e in quello stesso anno la destina alle serate di Berlusconi. Alcuni testimoni riferiscono che nel 2009 Ruby frequenta in due occasioni Villa San Martino. Lei lo conferma: "Frequento Berlusconi da quando avevo sedici anni". L'incontro con il Sovrano non sarà occasionale. Il Drago ne incapriccia. Dal 14 febbraio al 2 maggio 2010 si contano 67 contatti telefonici tra Ruby e il presidente. Una telefonata al giorno, quasi.
4. "E' la 28esima persecuzione"
Dice il premier: "Ho avuto finalmente modo di leggere le 389 pagine dell'ultima vera e propria persecuzione giudiziaria, la ventottesima in 17 anni". Il numero dei processi di Berlusconi è un mistero misericordioso che cambia a seconda delle ragioni. Dice il Cavaliere: "In assoluto [sono] il maggior perseguitato dalla magistratura in tutte le epoche, in tutta la storia degli uomini in tutto il mondo. [Sono stato] sottoposto a 106 processi, tutti finiti con assoluzioni e due prescrizioni" (10 ottobre 2009). Nello stesso giorno, Marina Berlusconi ridimensiona l'iperbole paterna: "Mio padre tra processi e indagini è stato chiamato in causa 26 volte. Ma a suo carico non c'è una sola, dico una sola, condanna. E se, come si dice, bastano tre indizi per fare una prova, non le sembra che 26 accuse cadute nel nulla siano la prova provata di una persecuzione?" (Corriere, 10 ottobre 2009). Qualche giorno dopo, Paolo Bonaiuti, portavoce del premier, pompa il computo ancora più verso l'alto: "I processi contro Berlusconi sono 109" (Porta a porta, 15 ottobre 2009). Lo rintuzza addirittura Bruno Vespa che avalla i numeri di Marina: "Non esageriamo, i processi sono 26". Ventotto, ventisei, centosei o centonove, e quante assoluzioni? In realtà, i processi affrontati dal Cavaliere come imputato sono sedici. Quattro sono ancora in corso: corruzione in atti giudiziari per l'affare Mills; frode fiscale per i diritti tv Mediaset (in dibattimento a Milano); appropriazione indebita nell'affare Mediatrade; e quest'ultimo per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Nei processi già conclusi, in soltanto tre casi le sentenze sono state di assoluzione. In un'occasione con formula piena per l'affare "Sme-Ariosto/1" (la corruzione dei giudici di Roma). Due volte con la formula dubitativa: i fondi neri "Medusa" e le tangenti alla Guardia di Finanza, dove il Cavaliere è stato condannato in primo grado per corruzione; dichiarato colpevole ma prescritto in appello grazie alle attenuanti generiche; assolto in Cassazione per "insufficienza probatoria". Riformato e depenalizzato il falso in bilancio dal governo Berlusconi, l'imputato Berlusconi viene assolto in due processi (All Iberian/2 e Sme-Ariosto/2) perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato". Due amnistie estinguono il reato e cancellano la condanna inflittagli per falsa testimonianza (aveva truccato le date della sua iscrizione alla P2) e per falso in bilancio (i terreni di Macherio). Per cinque volte è salvo con le "attenuanti generiche" che (attenzione) si assegnano a chi è ritenuto responsabile del reato. Per di più le "attenuanti generiche" gli consentono di beneficiare, in tre casi, della prescrizione dimezzata che si era fabbricato come capo del governo: "All Iberian/1" (finanziamento illecito a Craxi); "caso Lentini"; "bilanci Fininvest 1988-'92"; "fondi neri nel consolidato Fininvest" (1500 miliardi); Mondadori (l'avvocato di Berlusconi, Cesare Previti, "compra" il giudice Metta, entrambi sono condannati). Più che persecuzione giudiziaria, siamo dinanzi a un'avventura fortemente segnata dall'illegalità.
5. "Mi spiano dal gennaio 2010"
Dice il premier: "Pensate che la mia casa di Arcore è stata sottoposta a un continuo monitoraggio che dura dal gennaio del 2010 per controllare tutte le persone che entravano e uscivano e per quanto tempo vi rimanevano. Hanno utilizzato tecniche sofisticate come se dovessero fare una retata contro la mafia o contro la camorra". "Sappiate che la Procura di Milano mi ha iscritto come indagato soltanto il 21 dicembre scorso, guarda caso appena sette giorni dopo il voto di fiducia del Parlamento, e quindi tutte le indagini precedenti erano formalmente rivolte verso altri ma sostanzialmente tenevano sotto controllo proprio la mia abitazione e la mia persona".
Dio solo sa che cosa c'entra il voto di fiducia. Che cosa avrebbe detto se quel voto fosse stato per lui negativo? Avrebbe detto che, caduto il governo, la magistratura avvia la sua vendetta. Berlusconi deve lasciarlo credere per politicizzare una malinconica storia di prostitute minorenni e abusi di potere che con la politica non c'entra nulla. E' falso sostenere che la sua casa di Arcore sia stata tenuta sotto controllo da un anno. Dopo le dichiarazioni di Ruby (3 agosto 2010), le indagini si muovono con molta cautela. Inizialmente contro Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. Soltanto in autunno emergono le possibili responsabilità dirette del premier. Prima di iscrivere al registro degli indagati Berlusconi, i pubblici ministeri come sempre vagliano una prima e approssimata attendibilità delle accuse. Chiedono i tabulati delle telefonate di Ruby dal gennaio 2010: davvero conosce il capo del governo? Quindi gli accertamenti sono fatti a ritroso e non in tempo reale come maligna, mentendo, il capo del governo.
6. "Hanno violato la mia casa"
Dice il premier: "Nella mia casa da sempre svolgo funzioni di governo e di parlamentare, avendolo addirittura comunicato alla Camera dei deputati sin dal 2004, e la violazione che è stata compiuta è particolarmente grave perché va contro i più elementari principi costituzionali".
Da nessun atto dell'inchiesta si deduce che la dimora del presidente sia stata "violata". Si indaga su un prosseneta. Lo si tiene d'occhio. L'uomo si muove con prostitute al seguito. Lo si segue. Si scopre che il corteo di auto, spesso scortato da auto di Stato, varca il cancello di Villa San Martino. Il domicilio non viene oltraggiato. Piuttosto ci si deve chiedere se non lo oltraggia Berlusconi. C'è qualche buona ragione per sostenerlo. Pretende che la sua casa privata sia considerata residenza di Stato. Bene. Per questa ragione e per un elementare principio costituzionale (art. 54 della Carta: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore) Berlusconi non dovrebbe affollarla di prostitute (in forza del necessario "onore" che dovrebbe accompagnare la sua responsabilità pubblica). Dovrebbe con "disciplina" proteggere se stesso e non trascurare la sua personale sicurezza, come gli accade aprendo la porta di casa a qualsiasi ragazza italiana e straniera disponibile a trascorrere la notte con lui. La sua vita disordinata lo ha reso vulnerabile e ricattabile. Berlusconi era continuamente taglieggiato dalle sue ospiti, come si apprende dalle indagini. Viene da chiedere: questi sono piccoli ricatti, ma in quante e quali occasioni, magari internazionali, Berlusconi ha reso possibile anche grandi ricatti e chissà possono essere ancora "vivi"?
7. "Milano è incompetente"
Dice il premier: "Come prescrivono la legge e la Costituzione, entro 15 giorni dall'inizio delle indagini la Procura avrebbe dovuto trasmettere tutti gli atti al Tribunale dei ministri, l'unico competente per tutte queste vicende. È gravissimo, ancora, che la Procura voglia continuare a indagare pur non essendo legittimata a farlo. Tra l'altro la Procura di Milano non era neppure competente per territorio. Infatti il reato di concussione mi viene contestato come se fosse stato commesso a Milano. Questo è palesemente infondato poiché il funzionario della questura che ha ricevuto la mia telefonata in quel momento era, come risulta dalle stesse indagini, a Sesto San Giovanni. Quindi la competenza territoriale era ed è del Tribunale di Monza". E' bizzarro che Berlusconi si travesta da azzeccagarbugli e disputi sulla competenza della procura di Milano in un video televisivo e non in aula. Qui avrebbe più difficoltà ad avere ragione perché la giurisprudenza è costante. La concussione è un abuso. E' di "potere" se chi lo pratica fa leva sulle "potestà funzionali per uno scopo diverso da quello per il quale sia stato investito" (Cassazione). Per capire, sarebbe stata una concussione di potere se a telefonare in questura a Milano "consigliando" la liberazione di Ruby fosse stato il ministro dell'Interno. L'abuso può essere anche di "qualità". In questo caso "postula una condotta che, indipendentemente dalla competenze del soggetto (il concussore), si manifesta come una strumentalizzazione della posizione di preminenza ricoperta". E' il caso di Berlusconi. Abuso di potere o abuso di qualità presuppongono due competenze diverse. L'abuso di potere di un ministro impone la competenza del tribunale dei ministri. L'abuso di qualità prescrive la competenza territoriale: dove è stato commesso il reato? Il capo di governo lo sa che questa è la domanda che decide e prova a truccare le carte. Dice: è competente Monza perché qui abita il capo di gabinetto della questura che riceve la mia telefonata. Errore. La concussione è un reato d'"evento" e non di "condotta" e dunque la competenza si radica dove si materializza "il vantaggio". E' fuor di dubbio che il vantaggio (Ruby affidata alla Minetti e sottratta alla tutela dello Stato) diventa concreto a Milano.
8. "150 poliziotti contro 10 ragazze, le mie amiche sono state maltrattate"
Dice il premier: "Gli stessi Pm. che hanno ordinato con uno spiegamento di forze di almeno 150 uomini una imponente operazione di perquisizione contro ragazze colpevoli soltanto di essere state mie ospiti in alcune cene (...) Queste perquisizioni nei confronti di persone che non erano neppure indagate ma soltanto testimoni sono state compiute con il più totale disprezzo della dignità della loro persona e della loro intimità. Sono state maltrattate".
E' una bubbola. All'inchiesta hanno collaborato i dieci uomini della polizia giudiziaria presso la Procura, disponibili non solo per quest'inchiesta, ma per il lavoro di tutti i 90 pubblici ministeri di Milano. La squadra mobile di Milano, venerdì scorso, ha mandato 30 poliziotti (molte donne) a perquisire gli appartamentini delle dieci amiche del premier, abituali frequentatrici di Arcore. Maltrattamenti? Berlusconi viene smentito anche da Giuseppe Spinelli, il ragioniere di Arcore, ufficiale pagatore delle amiche del presidente: "Alle 7,30 ci siamo trovati in casa cinque poliziotti della Criminalpol. Non sono stati mica sgarbati... ".
9. "Non ho pagato mai una donna"
Dice il premier. "E' assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna. E' una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. E' una cosa che considererei degradante per la mia dignità".
Già Patrizia D'Addario fu pagata, anche se da Giampaolo Tarantini, per tener compagnia al capo del governo nel lettone di Putin a Palazzo Grazioli. L'inchiesta milanese invece ci racconta come nessuna delle ragazze invitate ad Arcore lasciasse la villa senza la busta con i biglietti da 500 euro preparata dal ragioniere di casa. Anche chi, come M. T., di soldi non ne voleva, si vede offrire una busta con 500 euro. Un cip. Nulla a che fare con i "7mila euro" ricevuti da Ruby. E da Iris. E da Imma. E da Barbara... Si fa prima a dire quale ragazza non è stata pagata che elencare i nomi di chi si è intrattenuto nella sala del bunga bunga o tra le braccia del Drago in cambio di un compenso. Nessuna delle ragazze che dopo cena raggiunge il sotterraneo di villa San Martino va via a mani vuote. Inutile dire quanto appaia degradata la dignità del premier.
10. "Non mi devo vergognare"
Dice il premier: "Non c'è stata nessuna concussione, non c'è stata nessuna induzione alla prostituzione, meno che meno di minorenni. Non c'è stato nulla di cui mi debba vergognare. C'è solo un attacco gravissimo di alcuni pubblici ministeri che hanno calpestato le leggi a fini politici con grande risonanza mediatica".
Berlusconi non deve vergognarsi soltanto del disonore con cui ha travolto il Paese e del discredito che oggi insudicia la presidenza del Consiglio. Il 28 maggio del 2009, a un mese dall'inizio dell'affaire Noemi, disse: "Giuro sulla testa dei miei figli di non aver mai avuto relazioni "piccanti" con minorenni. Se mentissi, mi dimetterei immediatamente". Berlusconi deve vergognarsi per le relazioni intrattenute dal 2009 al 2010 con due minorenni (Noemi e Ruby). Deve vergognarsi per aver mentito al Paese. Deve vergognarsi per non essersi ancora dimesso.
E Repubblica ha preso ad attaccare il Presidente Berlusconi prendendo come scusa la sua frequentazione con donne belle e disponibili. Non capisce, Repubblica, che la stragrande maggioranza degli italiani stanno invidiando e ammirando Berlusconi per avere a disposizione tante bellissime e giovani donne. Ma queste cose la sinistra non le capisce, gli uomini di sinistra non si eccitano all'idea di fare l'amore con una bella donna, si eccitano al pensiero della propria moglie che li tradisce.
Per dimostrare quanto sono stupidi quelli di Repubblica pubblico quelle che loro chiamano le 10 bugie di Berlusconi. Ma attente, sinistra cara, un giorno qualcuno potrebbe pubblicare le 10 bugie di Nichi Vendola, a partire dalle sue dichiarazioni sulla sessualità dei bambini quando era responsabile dei giovani del Partito Comunista Italiano.
1. "Non ho minacciato nessuno"
Dice il premier: "Vi leggo le risposte del funzionario al pubblico ministero dove descrive la mia telefonata: "L'addetto alla sicurezza mi disse: dottore, le passo il presidente del Consiglio perché c'è un problema. Subito dopo il presidente del Consiglio mi ha detto che vi era in questura una ragazza di origine nord africana che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che un consigliere regionale, la signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. La telefonata finì così". Ma vi pare che questa possa essere considerata una telefonata di minaccia?".
Berlusconi sa di mentire perché non ci fu una sola telefonata con il capo di gabinetto. Come si legge nell'invito a comparire il funzionario riceve ripetute e "ulteriori chiamate dalla presidenza del Consiglio" (la procura ha escluso tutti i contatti telefonici di Berlusconi e non è ancora pubblico il numero esatto). Devono essere state così urgenti e incombenti da consigliare al capo di gabinetto di telefonare 24 volte al funzionario di servizio, al suo diretto superiore, al questore. La prima telefonata è delle 00.02.21, l'ultima addirittura delle 6.47.14. Non importa se il capo di gabinetto abbia o meno avvertito "una minaccia" nelle parole del presidente. E' indiscutibile che il funzionario si dà molto da fare. L'esito è l'affidamento di Ruby, di fatto, a una prostituta, Michele Coincecao, eventualità che il pubblico ministero per i minori, Anna Maria Fiorillo, aveva escluso. Questo è il risultato della pressione di Berlusconi: la polizia non rispetta le disposizioni del magistrato.
2. "Non ho fatto sesso con Ruby"
Dice il premier: "Mi si contestano rapporti sessuali con una ragazza minore di 18 anni, Ruby. Questa ragazza ha dichiarato agli avvocati e mille volte a tutti i giornali italiani e stranieri che mai e poi mai ha avuto rapporti sessuali con me".
E' utile ricordare come Ruby sia stata "avvicinata" dagli avvocati, da quali avvocati, in quale occasione. E' il 6 ottobre 2010, Ruby deve incontrare il suo avvocato non quello di oggi (Massimo Di Noja) che sarà nominato soltanto il 29 ottobre, ma Luca Giuliante, difensore anche di Lele Mora. Ruby raggiunge lo studio del legale accompagnata da un amico Luca Risso. Risso, via sms, fa a una sua amica il resoconto di quel che accade. Sono utili cinque messaggi. 1. "Sono nel mezzo di un interrogatorio allucinante... Ti racconterò, ma è pazzesco!". 2. "E' sempre peggio quando ti racconterò (se potrò...). 3. L'amica scrive: "Perché stanno interrogando Ruby?". 4. Scrive Risso: "C'è Lele (Mora), l'avv., Ruby, un emissario di Lui. Una che verbalizza. Sono qui perché pensano che io sappia tutto". 5. "Sono ancora qua. Ora sono sceso a fare due passi. Lei è su, che si sono fermati un attimino perché siamo alla scene hard con il pr... con la persona". Da queste informazioni si deducono un paio di scene. Ruby è stata protagonista di "scene hard" con il presidente. Lele Mora, un inviato di Berlusconi e l'avvocato Giuliante la "interrogano" per conoscere che cosa ha raccontato ai pubblici ministeri. E' un vero e proprio debriefing che può consentire di conoscere le accuse, prevedere le mosse dei pubblici ministeri, ribaltare i ricordi della ragazza con la dichiarazione giurata che oggi Berlusconi sventola. Inutilmente perché appare più il frutto o di una violenza morale o di una corruzione, se si prende per buono quel che Ruby dice al padre: "Sono con l'avvocato, Silvio gli ha detto: dille che la pagherò il prezzo che lei vuole. L'importante è che chiuda la bocca". E' il 26 ottobre 2010.
3. "Anche Ruby mi scagiona"
Dice il premier: "Vi leggo quello che ha detto la stessa Ruby in una dichiarazione firmata e autenticata dai suoi avvocati: "Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto sessuale con l'onorevole Silvio Berlusconi. Nessuno, né l'onorevole Berlusconi né altre persone, mi ha mai prospettato la possibilità di ottenere denari o altre utilità in cambio di una disponibilità ad avere rapporti di carattere sessuale con l'on. Silvio Berlusconi. Posso aggiungere che, invece, ho ricevuto da lui, come forma di aiuto, vista la mia particolare situazione di difficoltà, una somma di denaro. Quando ho conosciuto l'on. Berlusconi, gli ho illustrato la mia condizione personale e famigliare nei seguenti termini: gli ho detto di avere 24 anni, di essere di nazionalità egiziana (non marocchina), di essere originaria di una famiglia di alto livello sociale, in particolare di essere figlia di una nota cantante egiziana. Gli ho detto anche di trovarmi in difficoltà per essere stata ripudiata dalla mia famiglia di origine dopo che mi ero convertita al cattolicesimo". Ecco perché vorrei fare il processo subito, con queste prove inconfutabili, ma con giudici super partes.
Più che inconfutabili, queste fonti di prova appaiono insincere. Abbiamo visto in quale clima e dinanzi a quali attori nasca lalettera di Ruby che assolve Berlusconi. La favola poteva essere congegnata meglio. Anche a dimenticare quelle "scene hard", ci sono almeno alcune rilevanti condizioni che la scompaginano e dicono quanto Berlusconi non racconti la verità. Il premier sapeva della minore età di Ruby e non ha mai creduto che fosse di "una famiglia di alto livello sociale" perché è Emilio Fede che la scrutina in un concorso di bellezza in Sicilia nel 2009. Il giornalista sa che è una "sbandata". C'è un video che lo mostra quando, in quell'occasione, dice: "C'è una ragazza di 13 anni, se non sbaglio egiziana, mi sono commosso, ho solidarizzato (perché) la ragazza non ha più i suoi genitori... ". Per "solidarietà", Fede indirizza la teenager da Lele Mora che la "svezza" e in quello stesso anno la destina alle serate di Berlusconi. Alcuni testimoni riferiscono che nel 2009 Ruby frequenta in due occasioni Villa San Martino. Lei lo conferma: "Frequento Berlusconi da quando avevo sedici anni". L'incontro con il Sovrano non sarà occasionale. Il Drago ne incapriccia. Dal 14 febbraio al 2 maggio 2010 si contano 67 contatti telefonici tra Ruby e il presidente. Una telefonata al giorno, quasi.
4. "E' la 28esima persecuzione"
Dice il premier: "Ho avuto finalmente modo di leggere le 389 pagine dell'ultima vera e propria persecuzione giudiziaria, la ventottesima in 17 anni". Il numero dei processi di Berlusconi è un mistero misericordioso che cambia a seconda delle ragioni. Dice il Cavaliere: "In assoluto [sono] il maggior perseguitato dalla magistratura in tutte le epoche, in tutta la storia degli uomini in tutto il mondo. [Sono stato] sottoposto a 106 processi, tutti finiti con assoluzioni e due prescrizioni" (10 ottobre 2009). Nello stesso giorno, Marina Berlusconi ridimensiona l'iperbole paterna: "Mio padre tra processi e indagini è stato chiamato in causa 26 volte. Ma a suo carico non c'è una sola, dico una sola, condanna. E se, come si dice, bastano tre indizi per fare una prova, non le sembra che 26 accuse cadute nel nulla siano la prova provata di una persecuzione?" (Corriere, 10 ottobre 2009). Qualche giorno dopo, Paolo Bonaiuti, portavoce del premier, pompa il computo ancora più verso l'alto: "I processi contro Berlusconi sono 109" (Porta a porta, 15 ottobre 2009). Lo rintuzza addirittura Bruno Vespa che avalla i numeri di Marina: "Non esageriamo, i processi sono 26". Ventotto, ventisei, centosei o centonove, e quante assoluzioni? In realtà, i processi affrontati dal Cavaliere come imputato sono sedici. Quattro sono ancora in corso: corruzione in atti giudiziari per l'affare Mills; frode fiscale per i diritti tv Mediaset (in dibattimento a Milano); appropriazione indebita nell'affare Mediatrade; e quest'ultimo per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Nei processi già conclusi, in soltanto tre casi le sentenze sono state di assoluzione. In un'occasione con formula piena per l'affare "Sme-Ariosto/1" (la corruzione dei giudici di Roma). Due volte con la formula dubitativa: i fondi neri "Medusa" e le tangenti alla Guardia di Finanza, dove il Cavaliere è stato condannato in primo grado per corruzione; dichiarato colpevole ma prescritto in appello grazie alle attenuanti generiche; assolto in Cassazione per "insufficienza probatoria". Riformato e depenalizzato il falso in bilancio dal governo Berlusconi, l'imputato Berlusconi viene assolto in due processi (All Iberian/2 e Sme-Ariosto/2) perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato". Due amnistie estinguono il reato e cancellano la condanna inflittagli per falsa testimonianza (aveva truccato le date della sua iscrizione alla P2) e per falso in bilancio (i terreni di Macherio). Per cinque volte è salvo con le "attenuanti generiche" che (attenzione) si assegnano a chi è ritenuto responsabile del reato. Per di più le "attenuanti generiche" gli consentono di beneficiare, in tre casi, della prescrizione dimezzata che si era fabbricato come capo del governo: "All Iberian/1" (finanziamento illecito a Craxi); "caso Lentini"; "bilanci Fininvest 1988-'92"; "fondi neri nel consolidato Fininvest" (1500 miliardi); Mondadori (l'avvocato di Berlusconi, Cesare Previti, "compra" il giudice Metta, entrambi sono condannati). Più che persecuzione giudiziaria, siamo dinanzi a un'avventura fortemente segnata dall'illegalità.
5. "Mi spiano dal gennaio 2010"
Dice il premier: "Pensate che la mia casa di Arcore è stata sottoposta a un continuo monitoraggio che dura dal gennaio del 2010 per controllare tutte le persone che entravano e uscivano e per quanto tempo vi rimanevano. Hanno utilizzato tecniche sofisticate come se dovessero fare una retata contro la mafia o contro la camorra". "Sappiate che la Procura di Milano mi ha iscritto come indagato soltanto il 21 dicembre scorso, guarda caso appena sette giorni dopo il voto di fiducia del Parlamento, e quindi tutte le indagini precedenti erano formalmente rivolte verso altri ma sostanzialmente tenevano sotto controllo proprio la mia abitazione e la mia persona".
Dio solo sa che cosa c'entra il voto di fiducia. Che cosa avrebbe detto se quel voto fosse stato per lui negativo? Avrebbe detto che, caduto il governo, la magistratura avvia la sua vendetta. Berlusconi deve lasciarlo credere per politicizzare una malinconica storia di prostitute minorenni e abusi di potere che con la politica non c'entra nulla. E' falso sostenere che la sua casa di Arcore sia stata tenuta sotto controllo da un anno. Dopo le dichiarazioni di Ruby (3 agosto 2010), le indagini si muovono con molta cautela. Inizialmente contro Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. Soltanto in autunno emergono le possibili responsabilità dirette del premier. Prima di iscrivere al registro degli indagati Berlusconi, i pubblici ministeri come sempre vagliano una prima e approssimata attendibilità delle accuse. Chiedono i tabulati delle telefonate di Ruby dal gennaio 2010: davvero conosce il capo del governo? Quindi gli accertamenti sono fatti a ritroso e non in tempo reale come maligna, mentendo, il capo del governo.
6. "Hanno violato la mia casa"
Dice il premier: "Nella mia casa da sempre svolgo funzioni di governo e di parlamentare, avendolo addirittura comunicato alla Camera dei deputati sin dal 2004, e la violazione che è stata compiuta è particolarmente grave perché va contro i più elementari principi costituzionali".
Da nessun atto dell'inchiesta si deduce che la dimora del presidente sia stata "violata". Si indaga su un prosseneta. Lo si tiene d'occhio. L'uomo si muove con prostitute al seguito. Lo si segue. Si scopre che il corteo di auto, spesso scortato da auto di Stato, varca il cancello di Villa San Martino. Il domicilio non viene oltraggiato. Piuttosto ci si deve chiedere se non lo oltraggia Berlusconi. C'è qualche buona ragione per sostenerlo. Pretende che la sua casa privata sia considerata residenza di Stato. Bene. Per questa ragione e per un elementare principio costituzionale (art. 54 della Carta: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore) Berlusconi non dovrebbe affollarla di prostitute (in forza del necessario "onore" che dovrebbe accompagnare la sua responsabilità pubblica). Dovrebbe con "disciplina" proteggere se stesso e non trascurare la sua personale sicurezza, come gli accade aprendo la porta di casa a qualsiasi ragazza italiana e straniera disponibile a trascorrere la notte con lui. La sua vita disordinata lo ha reso vulnerabile e ricattabile. Berlusconi era continuamente taglieggiato dalle sue ospiti, come si apprende dalle indagini. Viene da chiedere: questi sono piccoli ricatti, ma in quante e quali occasioni, magari internazionali, Berlusconi ha reso possibile anche grandi ricatti e chissà possono essere ancora "vivi"?
7. "Milano è incompetente"
Dice il premier: "Come prescrivono la legge e la Costituzione, entro 15 giorni dall'inizio delle indagini la Procura avrebbe dovuto trasmettere tutti gli atti al Tribunale dei ministri, l'unico competente per tutte queste vicende. È gravissimo, ancora, che la Procura voglia continuare a indagare pur non essendo legittimata a farlo. Tra l'altro la Procura di Milano non era neppure competente per territorio. Infatti il reato di concussione mi viene contestato come se fosse stato commesso a Milano. Questo è palesemente infondato poiché il funzionario della questura che ha ricevuto la mia telefonata in quel momento era, come risulta dalle stesse indagini, a Sesto San Giovanni. Quindi la competenza territoriale era ed è del Tribunale di Monza". E' bizzarro che Berlusconi si travesta da azzeccagarbugli e disputi sulla competenza della procura di Milano in un video televisivo e non in aula. Qui avrebbe più difficoltà ad avere ragione perché la giurisprudenza è costante. La concussione è un abuso. E' di "potere" se chi lo pratica fa leva sulle "potestà funzionali per uno scopo diverso da quello per il quale sia stato investito" (Cassazione). Per capire, sarebbe stata una concussione di potere se a telefonare in questura a Milano "consigliando" la liberazione di Ruby fosse stato il ministro dell'Interno. L'abuso può essere anche di "qualità". In questo caso "postula una condotta che, indipendentemente dalla competenze del soggetto (il concussore), si manifesta come una strumentalizzazione della posizione di preminenza ricoperta". E' il caso di Berlusconi. Abuso di potere o abuso di qualità presuppongono due competenze diverse. L'abuso di potere di un ministro impone la competenza del tribunale dei ministri. L'abuso di qualità prescrive la competenza territoriale: dove è stato commesso il reato? Il capo di governo lo sa che questa è la domanda che decide e prova a truccare le carte. Dice: è competente Monza perché qui abita il capo di gabinetto della questura che riceve la mia telefonata. Errore. La concussione è un reato d'"evento" e non di "condotta" e dunque la competenza si radica dove si materializza "il vantaggio". E' fuor di dubbio che il vantaggio (Ruby affidata alla Minetti e sottratta alla tutela dello Stato) diventa concreto a Milano.
8. "150 poliziotti contro 10 ragazze, le mie amiche sono state maltrattate"
Dice il premier: "Gli stessi Pm. che hanno ordinato con uno spiegamento di forze di almeno 150 uomini una imponente operazione di perquisizione contro ragazze colpevoli soltanto di essere state mie ospiti in alcune cene (...) Queste perquisizioni nei confronti di persone che non erano neppure indagate ma soltanto testimoni sono state compiute con il più totale disprezzo della dignità della loro persona e della loro intimità. Sono state maltrattate".
E' una bubbola. All'inchiesta hanno collaborato i dieci uomini della polizia giudiziaria presso la Procura, disponibili non solo per quest'inchiesta, ma per il lavoro di tutti i 90 pubblici ministeri di Milano. La squadra mobile di Milano, venerdì scorso, ha mandato 30 poliziotti (molte donne) a perquisire gli appartamentini delle dieci amiche del premier, abituali frequentatrici di Arcore. Maltrattamenti? Berlusconi viene smentito anche da Giuseppe Spinelli, il ragioniere di Arcore, ufficiale pagatore delle amiche del presidente: "Alle 7,30 ci siamo trovati in casa cinque poliziotti della Criminalpol. Non sono stati mica sgarbati... ".
9. "Non ho pagato mai una donna"
Dice il premier. "E' assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna. E' una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. E' una cosa che considererei degradante per la mia dignità".
Già Patrizia D'Addario fu pagata, anche se da Giampaolo Tarantini, per tener compagnia al capo del governo nel lettone di Putin a Palazzo Grazioli. L'inchiesta milanese invece ci racconta come nessuna delle ragazze invitate ad Arcore lasciasse la villa senza la busta con i biglietti da 500 euro preparata dal ragioniere di casa. Anche chi, come M. T., di soldi non ne voleva, si vede offrire una busta con 500 euro. Un cip. Nulla a che fare con i "7mila euro" ricevuti da Ruby. E da Iris. E da Imma. E da Barbara... Si fa prima a dire quale ragazza non è stata pagata che elencare i nomi di chi si è intrattenuto nella sala del bunga bunga o tra le braccia del Drago in cambio di un compenso. Nessuna delle ragazze che dopo cena raggiunge il sotterraneo di villa San Martino va via a mani vuote. Inutile dire quanto appaia degradata la dignità del premier.
10. "Non mi devo vergognare"
Dice il premier: "Non c'è stata nessuna concussione, non c'è stata nessuna induzione alla prostituzione, meno che meno di minorenni. Non c'è stato nulla di cui mi debba vergognare. C'è solo un attacco gravissimo di alcuni pubblici ministeri che hanno calpestato le leggi a fini politici con grande risonanza mediatica".
Berlusconi non deve vergognarsi soltanto del disonore con cui ha travolto il Paese e del discredito che oggi insudicia la presidenza del Consiglio. Il 28 maggio del 2009, a un mese dall'inizio dell'affaire Noemi, disse: "Giuro sulla testa dei miei figli di non aver mai avuto relazioni "piccanti" con minorenni. Se mentissi, mi dimetterei immediatamente". Berlusconi deve vergognarsi per le relazioni intrattenute dal 2009 al 2010 con due minorenni (Noemi e Ruby). Deve vergognarsi per aver mentito al Paese. Deve vergognarsi per non essersi ancora dimesso.
mercoledì 26 gennaio 2011
Adinolfi contro Signorini
Mario Adinolfi, il goffo e obesto candidato alle primarie del Partito Democratico, ha apostrofato Alfonso Signorini come frocetto e lo ha invitato a masturbarlo. Anche i suoi stessi amici gli si sono rivoltati contro accusandolo di omofobia. Francamente confesso che Signorini non mi piace e non condivido nulla della sua vita, ma finchè serve fedelmente il Presidente Berlusconi (e Signorini sicuramente lo fa) ha diritto alla sua dignità. Adinolfi dovrebbe chiedere scusa perché è solo un buffone e un fallito...vi ricordate quando si mise a giocare a poker?
martedì 25 gennaio 2011
Il Partito Democratico perde consenso
Con tutta la campagna mediatica a base di puttane che stanno organizzando, il partito democratico continua a perdere consensi, davvero incredibile! Il Popolo Italiano è difficile da ingannare o da traviare, gli uomini di Bersani lo devono aver capito ma continuano, foraggiati da magistratura democratica, ad attaccare il Presidente Berlusconi. E continuano persino a litigare tra loro: lo scontro tra Bersani e Veltroni è più forte che mai. Ma io mi chiedo, per cosa stanno litigando, per quale poltrona? Penso che ormai gli rimane solo arcigay e opera nomadi, stanno perdendo persino le città dove goveranavano da sempre.
lunedì 24 gennaio 2011
Marina Berlusconi sta per scendere in campo?
Sono molte le voci che si odono in giro su una discesa in campo a breve di Marina Berlusconi, figlia prediletta del nostro amato Presidente del Consiglio.
Il Presidente Berlusconi potrebbe essere stanco di tanti attacchi, di tanto odio, di tanta violenza politica e anche lui avrebbe il diritto di passare gli anni che gli rimangono (che gli auguriamo essere moltissimi) in un meritato riposo. L'ipotesi che Marina Berlusconi ne prenda il posto a Palazzo Chigi è quindi verosimile e sarebbe sicuramente apprezzata da tutti gli italiani di buona volontà.
E magari il nostro Presidente non intende affatto riposarsi, magari intende solo cambiare lavoro, magari prendendo il posto dell'indegno Napolitano, che ricordiamo bene a chi ha la memoria corta,è un comunista (di corrente migliorista per essere precisi).
La squadra Marina - Silvio Berlusconi alle massime cariche dello Stato sarebbe in grado di imprimere una Grande Svolta al Paese, una Svolta che sarebbe ricordata nella Storia.
domenica 23 gennaio 2011
Ruby non ha vergogna
Tutti parlano di Berlusconi che si è fatto Ruby e che ora tutti accusano ma ogni tanto mi viene da pensare a questa giovanissima prostituta sbattuta in prima pagina su tutti i giornali: chissà con che faccia ha dovuto confessare tutto al padre, alla madre, alla famiglia! Che vergogna!
sabato 22 gennaio 2011
Berlusconi: avanti tutta!
Berlusconi va avanti, nonostante tutto, per il bene dell'Italia. Il più grande statista della storia dell'Italia Unita non può certo fermarsi per i complotti di magistratura democratica e della sinistra, che prendono a pretesto la frequentazione di una puttana come Ruby (o una troia, a seconda dei gusti) per far cadere il governo. La sinistra non si rende conto che Berlusconi è amato dal Polopo, non si rende conto che sta perdendo sempre più peso nella società, persino nei comuni e nelle regioni dove ha sempre governato.
Presto, molto presto, alla sinistra resteranno solo le poltrone dell'Arcigay e dell'Opera Nomadi.
Presto, molto presto, alla sinistra resteranno solo le poltrone dell'Arcigay e dell'Opera Nomadi.
venerdì 21 gennaio 2011
Il bunga bunga di Ruby la troia
Il video di Elio e le Storie tese dedicato al bunga bunga che il Presidente Berlusconi ha fatto a Ruby, puttana dell'anno. Mi chiedo però come mai l'esimio Elio non abbia dedicato analogo video a Sandro Frisullo, mitico compagno di merende di Nichi Vendola che di escort se ne intende...misteri...
giovedì 20 gennaio 2011
Ruby puttana dall'anno
La bella e disinibita Ruby, famosa per i rapporti sessuali che si è concessa con il Presidente Berlusconi, ha un roseo futuro di escort di lusso davanti a se, diciamocela tutta. E probabilmente il destino perfetto per una donna come questa, che a fare la puttana si diverte. La cosa politicamente interessante è che magistratura e parlamento hanno tempo da perdere per pensare a un simile personaggio, questo è un sintomo di quanto l'Italia stia cadendo in basse.
Puttane di ogni tipo sono sempre esistite, fin dalla notte dei tempi, eppure mai si era fatto un simile scalpore per qualcosa di tanto normale: tutto per colpire il Presidente Berlusconi!
mercoledì 19 gennaio 2011
Ruby? E' solo una puttana
Questo post è un po' forte però le cose e le persone vanno chiamate con il loro nome preciso. Ruby è solo una puttana, non solo perché svolge questo lavoro per vivere ma perché lo è di natura. Potrebbe sembrare forte ma è così, la stessa ragazza lo ammette dicendo che Noemi Letizia è la pupilla del Presidente Berlusconi mentre lei è solo un culo.
Per questo trovo davvero incredibile che si sprechi tanto tempo e tanti soldi dei contribuenti per una vicenda di ordinaria prostituzione, tra l'altro messa a segno da una ragazza che non solo lo fa di mestiere ma a cui piace tantissimo farlo.
Che senso ha tutto questo?
Per questo trovo davvero incredibile che si sprechi tanto tempo e tanti soldi dei contribuenti per una vicenda di ordinaria prostituzione, tra l'altro messa a segno da una ragazza che non solo lo fa di mestiere ma a cui piace tantissimo farlo.
Che senso ha tutto questo?
venerdì 14 gennaio 2011
Persucuzioni giudiziarie
Silvio Berlusconi è sottoposto ad un durissimo fuoco di fila da parte della magistratura. La sinistra, non riuscendo a prendere il potere con il voto in modo democratico, tenta di mandare in galera gli avversari, come ha sempre fatto. Ricordiamoci della Siberia, dove il compagno Stalin mandava i suoi avversari. Certo lo stalinismo è morto, adesso la sinistra ha altri riferimenti come ad esempio l'islam radicale, ma il metodo resta sempre in voga. Solo che con Silvio Berlusconi hanno fatto male i conti, perchè Berlusconi vincerà!
giovedì 13 gennaio 2011
La FIAT: meglio che vada...
Se fossi io Marchionne non starei nemmeno a discutere con FIOM, Nichi Vendola, Camusso, CGIL, mi viene il mal di testa solo a pensare a questi figuri che pretendono di comandare su tutto e di dettare legge.
Semplicemente, chiuderei tutto e trasferirei la produizione in un altro paese: voglio vendere a questo punto le facce di questi signori!
Silvio Berlusconi ha detto la sacrosanta verità ieri, e Bersani è ridicolo quando dice che ha sbagliato: ma ci rendiamo conto che gli operai FIAT non vanno a lavorare quando pare a loro, quando c'è la partita della nazionale in TV? E se qualcuno prova a toccare questi enormi privilegi, apriti cielo! Ma che Paese è questo?
Semplicemente, chiuderei tutto e trasferirei la produizione in un altro paese: voglio vendere a questo punto le facce di questi signori!
Silvio Berlusconi ha detto la sacrosanta verità ieri, e Bersani è ridicolo quando dice che ha sbagliato: ma ci rendiamo conto che gli operai FIAT non vanno a lavorare quando pare a loro, quando c'è la partita della nazionale in TV? E se qualcuno prova a toccare questi enormi privilegi, apriti cielo! Ma che Paese è questo?
mercoledì 12 gennaio 2011
La fine di Marchionne
Marchionne è un ottimo manager, un Uomo che avrebbe potuto fare molto per l'Italia ma è andato a toccare poteri forti che non si devono toccare, la FIOM ad esempio. I messaggi con la stella a cinque punte apparsi a Torino fanno intendere bene che la FIOM non perdona chi attacca i privilegi. Certo Marchionne non torna a casa da solo in bicicletta, non sarà facile, ma per Marchionne vedo che il destino è segnato.
martedì 11 gennaio 2011
Borghezio ha ragione
Borghezio è un uomo che ho sempre ammirato, perchè sempre dice quello che pensa, ma soprattutto quello che pensa Borghezio è quello che pensano gli italiani che lavorano, quelli che si alzano la mattina alle 5 per andare a lavorare e sono stanchi di dover mantenere, con il loro lavoro, migranti, parassiti, criminali, prostitute e tutta la compagnia che da sempre la sinistra sovvenziona e tratta con i guanti bianchi.
Condivido quello che ha detto ieri e cioè che gli abruzzesi si stanno comportando da parassiti, non facendo nulla per migliorare la propria situazione ma attendendo gli aiuti finanziari a pioggia.
lunedì 10 gennaio 2011
Per chi lavora Nichi Vendola?
Nichi Vendola è una persona che suscita disgusto e repulsione in tutte le persone normali e che raccoglie i suoi voti tra i meridionali, i disaddatati, i tossicodipendenti e, soprattutto, coloro che beneficia con regalie varie. Bisogna infatti ricordare il grande sacco della Regione Puglia che ha portato, sotto il ridicolo nome di Bollenti Spiriti, a regalare migliaia di euro praticamente a chiunque, dietro la dimostrazione di aver frequentato un master o un corso universitario. E quindi in Puglia sono fioriti corsi di specializzazione organizzati a San Marino o in altri bizzarri luoghi esotici, in cui i frequentanti dovevano solo pagare per la partecipazione e poi mettere le firme e poi potevano rimanere a casa propria e incassare migliaia di euro...insomma una truffa legalizzata ai danni delle casse dello Stato.
Ma tutto ciò premesso, per chi lavora Nichi Vendola? Probabilmente non per il Partito Democratico. Fa un po' senso dirlo, ma se si candidasse Nichi Vendola garantirebbe la vittoria del PDL alle elezioni politiche. Persino nell'elettorato di Sinistra le sue posizioni sono ritenute disgustose, per non parlare poi del centro cattolico che inorridisce solo a sentire il suo nome.
Insomma, potrebbe capitare che Nichi Vendola, per la sua sconfinata ambizione personale o per motivi che non si possono dire, finirebbe per favorire Silvio Berlusconi.
Mi fa schifo dirlo, ma in questo caso, GRAZIE NICHI VENDOLA!
Ma tutto ciò premesso, per chi lavora Nichi Vendola? Probabilmente non per il Partito Democratico. Fa un po' senso dirlo, ma se si candidasse Nichi Vendola garantirebbe la vittoria del PDL alle elezioni politiche. Persino nell'elettorato di Sinistra le sue posizioni sono ritenute disgustose, per non parlare poi del centro cattolico che inorridisce solo a sentire il suo nome.
Insomma, potrebbe capitare che Nichi Vendola, per la sua sconfinata ambizione personale o per motivi che non si possono dire, finirebbe per favorire Silvio Berlusconi.
Mi fa schifo dirlo, ma in questo caso, GRAZIE NICHI VENDOLA!
domenica 9 gennaio 2011
Gli studenti si rivolgono a Napolitano...
Gli studenti, sconfitti politicamente e sulle piazze d'Italia, si rivolgono a Napolitano per far sentire le loro ragioni.
Ma alla loro età credono ancora a Napolitano?
Che poi qualcuno dovrebbe ricordare agli italiani che si tratta di un comunista, comunista migliorista per la precisione.
Ma alla loro età credono ancora a Napolitano?
Che poi qualcuno dovrebbe ricordare agli italiani che si tratta di un comunista, comunista migliorista per la precisione.
sabato 8 gennaio 2011
Clamorose rivelazioni in arrivo da Julian Assange
Lo stupratore seriale Julian Assange continua a stupire il mondo con le sue rivelazioni. Pare che la prossima ondata di file riguarderebbe Babbo Natale che, secondo Assange, non esiste. Si attende anche una seconda ondata di file sulla Befana.
venerdì 7 gennaio 2011
Onoriamo i caduti senza polemiche
Pecoraro Scanio che ride durante i funerali delle vittime di Nassirya
Mi è ancora vivo il ricordo (e credo che lo rimarrà per sempre) del Ministro Pecoraro Scanio che rideva felice durante i funerali degli Eroi caduti a Nassirya per difendere la nostra Civiltà e la nostra vita dalla matta bestialità di uomini che di umano hanno ben poco. Eppura ogni qual volta un nostro ragazzo cade ucciso per difendere la nostra liberà i politi della sinistra ne approfittano per fare polemiche. Dopo tutto loro sono schierati, con il cuore e con la mente, con gli islamici e si preparano anche a schierarsi militarmente con loro. Non penso che ci vorrà molto per riorganizzare le brigate rosse e questa volta magari saranno ancora più pesantemente filo islamiche. Quando un nostro soldato muore bisognerebbe onorarne la memoria, non calpestarne la memoria per calpestare i nostri Valori con inutili polemiche.
giovedì 6 gennaio 2011
Politicanti italiani: Massimo D'Alema
I comunisti esistono sempre. Hanno governato il paese per 60 anni con i loro metodi brutali, il terrorismo rosso e la loro egemonia cultura, riducendo l'Italia allo stremo. Adesso indossano il cachemire, vanno in luoghi esclusivi e in barca a vela, come fa Massimo D'Alema alla faccia del pauperismo che ha imposto all'Italia (facendo diventare poveri tanti italiani).
Ma sempre un comunista rimane e come comunista andrebbe trattato. Il comunismo è furbo e subdolo, si nasconde anche sotto i maglioni raffinati di cachemire.
mercoledì 5 gennaio 2011
Politicanti italiani: Rosy Bindi
Uno dei peggiori politicanti italiani, probabilmente in tutta la storia d'Italia, è Rosy
Bindi. Si tratta di una delle donne più brutte e maleodoranti che siano mai nate in Italia, ma non è certo questo l'unico difetto di questa donna (ammesso che un simile curioso essere possa essere chiamato donna). E' passata alla storia la fulminante battuta del Presidente Berlusconi che la zittì dicendo che era più bella che intelligente: questo ci fa capire che anche il quoziente intellettivo della Bindi non è certo eccelso...
La sua arroganza partitocratica è davvero fuori dal comune, si sente superiore moralmente e civilmente ai comuni mortali. Ricordo un giorno che mi capitò di viaggiare con questa "signora" su un volo Bari - Milano (o Bari - Roma non ricordo bene). Mi fece cadere a terra la giacca che era sistemata nella cappelliera e non si degnò nemmeno non dico di raccoglierla ma almeno di chiedere scusa. E' questa l'arroganza dei politicanti italiani, l'arroganza che ha stancato il Popolo che ha voluto incoronare Silvio Berlusconi perchè ponesse fine per sempre a questa malsana classe politica.
Bindi. Si tratta di una delle donne più brutte e maleodoranti che siano mai nate in Italia, ma non è certo questo l'unico difetto di questa donna (ammesso che un simile curioso essere possa essere chiamato donna). E' passata alla storia la fulminante battuta del Presidente Berlusconi che la zittì dicendo che era più bella che intelligente: questo ci fa capire che anche il quoziente intellettivo della Bindi non è certo eccelso...
La sua arroganza partitocratica è davvero fuori dal comune, si sente superiore moralmente e civilmente ai comuni mortali. Ricordo un giorno che mi capitò di viaggiare con questa "signora" su un volo Bari - Milano (o Bari - Roma non ricordo bene). Mi fece cadere a terra la giacca che era sistemata nella cappelliera e non si degnò nemmeno non dico di raccoglierla ma almeno di chiedere scusa. E' questa l'arroganza dei politicanti italiani, l'arroganza che ha stancato il Popolo che ha voluto incoronare Silvio Berlusconi perchè ponesse fine per sempre a questa malsana classe politica.
martedì 4 gennaio 2011
Politicanti italiani: Anna Finocchiaro
Cominciamo oggi la galleria dei politicanti italiani, coloro che hanno gettato l'Italia nella crisi in cui attualmente si trova, parlando di Anna Finocchiaro. Questa signora, difficilmente la si può definire elegante, ha fatto della legalità e dell'antimafia un mestiere ben retribuito, ma alla fine scava scava e trovi che il marito è indagato in una squallida storia di lavori assegnati senza appalto, alla faccia della cricca tanto biasimata dalla sinistra.
lunedì 3 gennaio 2011
Politicanti italiani
L'Italia è terra di politicanti, ce ne sono troppi. Da oggi comincerò quindi a pubblicare una galleria dei peggiori politicanti italiani, gente che in vita sua non ha lavorato neanche un giorno, nemmeno per sbaglio. Gente che vive a spese del contribuente, portando avanti le ideologie della dittatura del proletariato o, nella sua versione più aggiornata e di moda, le ideologie della supremazia delle grandi masse islamiche e arabe e la denuncia del complotto sionista e crociato.
Questi politicanti sono in effetti dei semplici e volgarissimi ladri, che usano l'esaltazione dell'Islam o dell'omosessualità per raccogliere voti negli ambienti dei radical chic di sinistra, dei disaddatati, dei tossicodipendenti da eroina e di altre persone simili. E' ovvio che questi politicanti al governo non ci tornano più, ma fare una bella carrelata rinfrescherà la memoria del popolo italiano.
Questi politicanti sono in effetti dei semplici e volgarissimi ladri, che usano l'esaltazione dell'Islam o dell'omosessualità per raccogliere voti negli ambienti dei radical chic di sinistra, dei disaddatati, dei tossicodipendenti da eroina e di altre persone simili. E' ovvio che questi politicanti al governo non ci tornano più, ma fare una bella carrelata rinfrescherà la memoria del popolo italiano.
sabato 1 gennaio 2011
2011, speriamo bene
Il 2011 si presenta come un anno difficile per il nostro martoriato paese: il rischio è quello di cadere nelle grinfie di Nichi Vendola e dei suoi compari di merende, che farebbero a pezzi quel che resta dell'Italia e venderebbero le spoglie ai loro amici e finanziatori della lega Araba. Speriamo che i loro folli progetti vadano alla malora. Intanto segnaliamo con piacere che l'altra notte un gruppo di giovanissimi di Terlizzi, paese natale del famigerato Nichi Vendola, ha pensato bene di andare a fare una visitina al governatore pugliese. Per lo spavento il al bravo Nichi è andato il vibratore di traverso e pare sia anche caduto dalle scale.
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